ZUPPA DI PISELLI SPEZZATI CON CURRY VERDE E SALVIA CROCCANTE


di Zaira

ZUPPA DI PISELLI SPEZZATI CON CURRY VERDE E SALVIA CROCCANTE

(per 4 persone)

INGREDIENTI

  • 280 g piselli spezzati Amio
  • 1 patata
  • 1 carota
  • 1 cipolla bianca piccola
  • 1 gambo di sedano
  • 1 mazzetto di prezzemolo fresco
  • 1 mazzetto di salvia fresca
  • 2 foglie di alloro
  • 1 cucchiaino di green curry paste (thai food)
  • 1 L e 200 ml acqua
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
  • 1 pizzico di sale

PROCEDIMENTO

  1. Sciaquare e scolare gli spezzati (l’ammollo non è necessario), tenerli da parte.
  2. Pelare patata, carota e cipolla. Lavare bene assieme alle altre verdure.
  3. Tagliare tutto sottilmente e riporre in una pentola dai bordi alti con coperchio.
  4. Aggiungere gli spezzati e le foglie di alloro, quindi coprire tutto con 1 litro e 200 ml di acqua fredda.
  5. Portare ad ebollizione e cucinare a fiamma moderata, con il coperchio, per 45 minuti fino a che gli spezzati non cominciano a spappolarsi. Aggiungere il sale.
  6. Togliere dal fuoco e passare la zuppa in un passaverdure a trama stretta per ottenere una crema densa.
  7. Stemperare il green curry paste con 1 cucchiaino di acqua tiepida ed aggiungere alla zuppa.
  8. Riporre nuovamente sul fuoco e cucinare per altri 10 minuti a fuoco basso, senza coperchio.
  9. Lavare la salvia e asciugarla molto bene. Utlizzando delle forbici tagliare le foglie in piccoli quadratini.
  10. Scaldare l’olio in una piccola padella antiaderente e riporre i quadratini di salvia. Scaltrirli per pochi minuti fino a che non diventano croccanti. Toglierli dall’olio con una forchetta e riporli su un piatto con della carta, per farli asciugare.
  11. Guarnire la crema di spezzati con la salvia croccante e servire calda.

Se ti lasci alle spalle un flusso continuo di passi, dopo un sottoportico scuro, la calle si allunga silenziosa. Dopo poco, in un piccolo campo, si trova un vecchio portone - come tanti altri a Venezia - con una serie di campanelli di ottone al suo fianco.

All’interno, di sopra, le stanze sono ben ripartite, come in uso nei più nobili palazzi; un ampio ingresso al centro e le stanze nei due lati principali ben distribuite.

Sono rimaste sulle pareti dai colori molto arditi, - un rosso pompeiano e un verde veronese scuro, quasi a voler reclamare nobiltà, - le sagome dei mobili, come qualcuno ne avesse fatto il contorno per ricordarli. L’appartamento però è vuoto. Solo un tavolo di legno, dipinto anch’esso con un verde carico, è rimasto là nella piccola cucina; abbandonato di sicuro per non essere abbastanza pregevole.

E' stato costruito con legno povero, ha gli angoli smussati del piano, le gambe appena tornite e un piccolo cassetto con un pomello. Il suo colore è verde, un verde brillante a tratti quasi fastidioso; "E' verde spezzati!"" ha prontamente sentenziato Luciano, veneziano d’altri tempi, passando la mano sulla vernice.

E tutti sappiamo a cosa si riferisce, così come ogni veneziano degno delle sue origini.

La crema di piselli spezzati, tanto diffusa nella cucina veneziana come piatto casalingo facile e salutare - che tutti almeno una volta si sono trovati davanti-, ha finito per sancire il nome di un verde inconfondibile, tra i tanti.
Il tavolo poi è stato pazientemente carteggiato e riportato a toni più pacati, che meglio si abbinano ai colori della cucina. Anni più tardi esso vide solo quanto di meglio avrebbe potuto se fosse stato albero vivo.

Incontri con amici venuti da lontano con le loro storie e doni graditi, vini profumati, dolci fragranti…zuppe di spezzati che riaccendono i ricordi di come eravamo, tavolo compreso. E' ancora con me questo piccolo tavolo; le cucine sono cambiate con le case; le impronte di tanti anni forse non lo hanno per niente invecchiato e il suo valore non è più solo quello di un povero legno da bar. Mi fa sentire a casa, come questa zuppa.

Sono Zaira Zarotti,

Photographer & Visual Storyteller, Autrice del blog The Freaky Table.

La bellezza effimera delle cose semplici e quotidiane, di cui il cibo certamente riveste un ruolo importante, per me sono un pretesto di indagine visiva e interiore.
Il cibo è sostentamento certo, ma è anche cultura e ci rappresenta più di quanto possiamo immaginare.
Non c’è limite per me alla fantasia dei legumi in cucina. Oggi, più che in passato, sono la sana risposta proteica al fabbisogno di cibo per tutti, senza lo spreco di enormi risorse a vantaggio di pochi. Hanno memorie di antiche saggezze e nuovi germogli di consapevolezze. Sono già un futuro sostenibile, rispettoso e la Terra ringrazia.